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Indagine epidemiologica: nessun rapporto causa effetto tra aumento di patologie e termovalorizzatore di Neutalia

Dall’indagine epidemiologica sulla popolazione residente nell’area del termovalorizzatore di Neutalia riferita agli anni 2017-2019, quando l’impianto era ancora gestito da ACCAM, emerge che non vi è nessuna correlazione tra l'aumento di rischio di alcune patologie e l'attività di termovalorizzazione. Si legge infatti che “I rischi osservati non sono direttamente associabili con un nesso di causalità con le ricadute dell’inceneritore, anche considerando che i rischi comunque non aumentano all’aumentare dell’esposizione agli inquinanti".

Lo studio, che analizza lo stato di salute della popolazione residente in 32 comuni della Città metropolitana di Milano e 19 comuni della provincia di Varese, esclude esplicitamente una connessione tra aumento di alcune patologie e l’attività dell’impianto di Borsano. L’indagine, infatti, evidenzia che alcuni dei rischi rilevati non mostrano un trend all’aumentare dell’esposizione” e quindi, “non è possibile dimostrare un nesso causale tra gli eccessi osservati e le ricadute dell’inceneritore”.

Un dato ulteriormente confortato da quanto scrive la Direzione Ambiente di Regione Lombardia nell’addendum che accompagna l’indagine epidemiologica in cui si conferma la direzione positiva del revamping e della gestione di Neutalia. Si legge nella nota: “L’impianto in questione ha cambiato gestione nel 2021 con l’ingresso di Neutalia, società che ha avviato un piano industriale che prevede un progressivo revamping dell’impianto finalizzato in particolare al miglioramento dell’affidabilità e delle prestazioni ambientali ed energetiche”. E ancora: “Relativamente agli aspetti emissivi, con il riesame AIA effettuato ai fini dell’applicazione delle BAT conclusion, sono stati previsti limiti sempre più stringenti, prossimi ai limiti inferiori previsti dalle stesse BAT; per i parametri oggetto dello studio (NOx e polveri) il limite che l’impianto dovrà rispettare per gli NOx, a partire dal 1° gennaio 2025, è di 60 mg/Nmc (a fronte dell’attuale limite di 80 mg/Nmc e di un limite ammesso dalle BAT di 150 mg/Nmc), mentre per le polveri il limite è stato portato a 3 mg/Nmc, a fronte del previgente limite di 10 mg/Nmc. Contestualmente è stato previsto un abbassamento dei valori limite di tutti gli altri inquinanti, inclusi metalli, diossine e PCB”.

Va ricordato, infine, che il peso in termini di emissioni dell’impianto è minimo (se non trascurabile) rispetto alle emissioni di fondo presenti e misurate dalle centraline ARPA. Ad esempio, il PM10 emesso da Neutalia rappresenta il 0,0080% del valore medio emesso e misurato sul territorio, sempre Neutalia emette lo 0,5% circa di tutti gli NOx emessi e misurati dalle centraline ARPA.